“Aquileia Gemina”: così la cittadinanza di Udine celebrerà i propri 800 anni

26.08.2023

Programma trimestrale "in divenire" affidato alla libera iniziativa spontanea. Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, promotori storici delle celebrazioni del "Compleanno della Città", propongono, nella ricorrenza, un rinnovato vincolo con Aquileia il cui Sindaco presiederà, a titolo onorario, le rimembranze civiche udinesi del 13 settembre, anniversario di fondazione, nel 1223, di quel mercato che inglobò le ville circostanti originando la comunità urbana odierna. Appello ad esporre i colori bianconeri come atto simbolico di coesione tra concittadini e rispetto della storia della località. Caloroso invito al libero concorso di cittadini, commercianti, esercenti, categorie, associazioni, istituzioni, scuole: una gara d'affetto per la "Sitât" ora ottocentenaria. Adesioni e collaborazioni già giungono persino da Buenos Aires...

 Il 13 settembre 2023 sarà la libera espressione della cittadinanza locale e non soltanto a festeggiare l'ottocentenario di fondazione urbana di Udine, auspici innanzitutto il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" ed il Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl", patrocinatori, dal 2001, delle celebrazioni popolari spontanee del "Compleanno della Città" nel ricordo di quel 13 settembre 1223 in cui il principe-patriarca aquileiese Bertoldo di Andechs costituì legalmente il nucleo urbano dell'odierna Udine. Nessuna attenzione da parte del Comune, comunque invitato alle rimembranze che, come ogni anno saranno affidate alla libera iniziativa spontanea e si protrarranno eccezionalmente sino al 31 dicembre. Ai patrocinatori storici si associano principalmente l'Assemblea civica dell'Arengo, il Club per l'Unesco di Udine e la Sociedad Friulana di Buenos Aires ossia il più antico "fogolâr" nel mondo. Sempre cooperante l'Arcipretura del Duomo di Udine e, quest'anno, il Sindaco di Aquileia, prima metropoli alpino-adriatica oltreché mito matrice locale. Atteso il concorso tradizionale dei Vigili del Fuoco ossia la più antica milizia civile del territorio, di aquileiense memoria, ad Udine immortalata dagli storici Bombardieri e dal celeberrimo Guardafogo. Apprezzata l'ospitalità dell'Ateneo friulano ed auspicate la condivisione e la mobilitazione della migliore società civile, culturale, politica ed economica.

Quel mercato che inglobò le ville...

Ma cosa si ricorda e cosa si festeggia effettivamente? "Tra il Castello e la Villa di Udine o meglio tra le mura castellane e il fossato, il 13 settembre 1223, il patriarca di Aquileia Bertoldo di Andechs-Merania istituì il Mercato che divenne il nucleo della Città di oggi, inglobando nel tempo le località vicine: prima fra tutte la Villa omonima; poi, nel Trecento, quelle cosiddette Superiore e Inferiore, Grazzano e Pracchiuso; nell'Ottocento fu la volta di Beivars, Chiavris, Cussignacco, Godia, Paderno-Vât e San Bernardo" rimarca il presidente dei due sodalizi primi promotori, prof. Alberto Travain, studioso e promotore di cultura civica. "Dagli ultimi studi, la località di Udine parrebbe avere almeno tremila anni, eppure, in termini giuspolitici, dovette impostare il suo processo urbano soltanto a partire da quel 13 settembre in cui il patriarca Bertoldo fissò il fulcro cittadino vaticinandone, chissà, un futuro da erede del ruolo di Aquileia in seno alla Mitteleuropa del tempo. In effetti, dopo la Pace di Caporiacco del 1221, seguita ad una grave rivolta feudale, il presule-monarca, nella speranza di contenere la nobiltà ribelle, riconobbe un Parlamento friulano – il primo in Europa davvero autorevole e socialmente rappresentativo – prediligendovi la borghesia, sua auspicata alleata, anche certo attraverso la fondazione della città-mercato di Udine, subito ampliata e vuolsi 'gemellata' con l'antica metropoli aquileiese oltreché dotata di governo autonomo in condominio di sovranità e forse già di embrionale divisione in rioni".

"Padre della patria" davvero eccezionale...

Ma chi era, insomma, quel Bertoldo di Andechs? Travain fa sintesi: "Nobile bavarese, altro prelato, imparentato con i re di Francia e Ungheria, Bertoldo, patriarca-principe di Aquileia predominante tra le odierne Italia, Austria, Croazia e Slovenia, con immaginabile fasto, poté addirittura ospitare in quella stessa Udine – che avrebbe cercato di potenziare anche, tra l'altro, nel campo ecclesiastico oltreché economico e politico – il suo amico imperatore Federico II di Svevia, noto 'Stupor Mundi', uno dei personaggi più straordinari della sua epoca! Gustosa leggenda vuole quel patriarca anche padre friulano del Tokaij magiaro, dono del presule aquileiese a suo nipote Bela, re d'Ungheria, cosa ripresa reiteratamente nella cornice delle celebrazioni del Compleanno della Città di Udine come nota internazionale affratellante ma anche garbata rivendicazione. Sulla tomba del grande Bertoldo, all'ingresso in Basilica ad Aquileia, dove inciampò e cadde nel giorno stesso del suo insediamento, lo ricorda una targa, ivi collocata dai suoi corregionali bavaresi, ed, in questi anni, alle volte, una coccarda, con i colori di Udine, posta di libera iniziativa… Questa la leggenda del patriarca imperiale ghibellino passato, alla fine, ai Guelfi, nel cuore d'Europa, per cautelarsi in faccia ad alleati ancor più infidi degli avversari, dal quale deriva la città di Udine, crogiolo italico, germanico, slavo e quant'altro, nel mito di Madre Aquileia ed in quello di Cesare, padre di un Friuli compendio del Continente".

...E fu il "Compleanno della Città"

Quale, dunque, la storia delle rimembranze plateali spontanee di tutto questo? Sempre Travain: "Il 13 settembre 2001 il movimento culturale civico e universitario Academie dal Friûl - Fogolâr Civic inaugurò, a Udine, le celebrazioni popolari spontanee del 'Compleanno della Città', nella ricorrenza della concessione dei diritti di mercato al locale borgo castellano elevato ad autonomo soggetto privilegiato. L'inaugurazione fu contestuale alla presentazione di un manuale sociale di storia civica, realizzato con il supporto della 2^ Circoscrizione e con il contributo del Comune. Di anno in anno, le iniziative si susseguirono divenendo, in certi casi, rito. Dal 2002, il momento religioso: prima in Cattedrale, poi a San Cristoforo ossia nella Cappella Universitaria; a San Pietro Martire, la chiesa più antica della Città ai piedi del Castello, e infine a San Giacomo, sacello forense. Dal 2003, i primi monumenti e luoghi eletti a simbolo dell'identità civica udinese e della ricorrenza stessa: si incominciò con la statua di Ercole 'Florean', per giungere all''Umbilicus Urbis' rinascimentale; alla Guglia o Colonna mariana del Mercatonuovo, anche ribattezzata 'Maria Fortitudo'; alla cisterna o 'Lanterna di Diogene' ed al Pozzo dell'Ospedale antico, arricchendosi ogni anno il programma con riferimenti a ricorrenze specifiche".

Costruzione di una tradizione...

Dal 2004, Piazza Matteotti iniziò, dunque, a configurarsi come cuore delle manifestazioni: si consolidarono appuntamenti annuali come la deposizione di dediche floreali a Udine 'Nuova Aquileia' e 'Atene del Friuli', il conferimento di benemerenze a cittadini meritevoli di origine 'foresta' o l'omaggio ai benemeriti scomparsi e dimenticati ed infine quello dedicato ai malati, oltre a vari brindisi a base di 'ex' Tocai rimandanti al mito del Patriarca fondatore. Varia e intermittente la mobilitazione dell'associazionismo. Ospite fisso, dal 2004, il Corpo dei Vigili del Fuoco, la più antica milizia civile del Friuli, di 'aquileiense' memoria e tradizione udinese gloriosa incarnata dallo storico Guardafogo! E l'Amministrazione come ha risposto in questi decenni a un'iniziativa volutamente civica e libera, senza polemica? Per la prima volta, nel 2005, il Comune issò, nell'anniversario, la bandiera cittadina sul Castello. Dal 2008, poi, ricorrente fu la presenza di Sindaco e Assessori. Dal 2014 al 2017, si aggiunse il Gonfalone della Città. Nel 2021, nel ventennale delle celebrazioni popolari urbane, Palazzo D'Aronco intitolò 'Friuli Doc' proprio al Compleanno della Città, per rimangiarsi tutto l'anno successivo…".

In simbiosi con Madre Aquileia...

Quale il è programma, allora, di questo 13 settembre "ottocentenario"? Si è detto "programma in divenire, aperto alla collaborazione spontanea di tutti gli innamorati di Udine, per mille dediche d'affetto alla nostra 'sitât'", ma la mattinata della ricorrenza è già molto ricca di appuntamenti organizzati dai fogolaristi. Il titolo "Aquileia Gemina" ovvero "Aquileia Gemella" in versione italiana e "Zimule" in friulano, dice davvero molto degli orizzonti dell'iniziativa, tesa a ripensare un proficuo rapporto tra la matrice del mito civico e culturale della regione – e dell'euroregione transfrontaliera – e l'eminente sua epigona nel cuore del Friuli. Otto luoghi, otto appuntamenti, come otto i secoli di storia urbana, dunque...

Alla ricerca di radici classiche...

Inizio alle ore 8:45, di fronte al Portale "Aquileiensis Fides" di Via Lionello 1, nel Centro udinese, cancellata novecentesca con motti pregnatemente evocanti i legami tra Aquileia e Udine, riecheggianti le epiche le parole del consolare Crispino all'assedio aquileiese del 238: vi si prevede il benvenuto civista alle Autorità dell'antica metropoli. Alle ore 9:00, presso l'Arco della Musica, al trivio Cavour-Lionello-Savorgnana, cuore geometrico rinascimentale della città nonché storico crocevia rionale, avrà luogo la segnatura dell'"Umbilicus Urbis" udinese, a cura del Primo Cittadino di Aquileia, Emanuele Zorino, "in omaggio alla ratio chiaramente classica della riforma circoscrizionale promossa a Udine, nel Cinquecento, dal duca urbinate Guidobaldo della Rovere, il quale – rimarca Travain – individuò un cardo e un decumano anche per l'emula medievale friulana dell'antica Aquileia. Si trattò della prima perimetrazione integralmente radiale dei quartieri cittadini, associante spicchi di centro e periferia, idea in qualche modo pur già accenata all'epoca del Patriarca Bertrando, più difficilmente al tempo di Bertoldo: buon suggerimento per la Udine di oggi, alla riscoperta – si spera – delle proprie peculiarità ma anche alla ricerca di una coesione tra città storica e suburbi!".

Tra ideali civici e spiritualità...

Alle ore 9:30, a Palazzo Politi, ottocentesca dimora borghese oggi tra le sedi dell'Ateneo friulano, nella Sala Giovia evocante il nume associato all'aquila di Aquileia e Friuli, in Via Zanon 6, il presidente di Fogolâr Civic ed Academie dal Friûl, prof. Alberto Travain, terrà allocuzione commemorativa degli otto secoli della città, intitolata "Sium civic in mieç dal Friûl tal troi di Aquilee" (sogno civico al centro del Friuli nel solco di Aquileia), attraverso la quale soprattutto ricostruirà gli sviluppi della percezione oltreché della riproposizione dell'identità storica cittadina in particolare prendendo le mosse dall'esperienza ultratrentennale del civismo da lui coordinato, lo stesso che ebbe a promuove in questi decenni una miriade di iniziative (Compleanno della Città, Patrono Civile, Arengo, ecc.) tese ad un nuovo radicamento inclusivo della popolazione attorno alla migliore, più edificante, storia locale. Ristampato per l'occasione anche il manualetto d'identità civica che lanciò, nel 2001, l'idea di un genetliaco urbano. Alle ore 11:15, invece, nella Chiesa di San Giacomo Apostolo, in Piazza Matteotti, antica cappella forense, luogo d'incontro e devozione particolarmente popolare, seguirà la Liturgia della Parola "nell'ottavo centenario della città-mercato", celebrata dall'arciprete della Cattedrale di Santa Maria Annunziata, mons. Luciano Nobile, con immancabili letture e preghiere nelle lingue storiche della cosiddetta Capitale del Friuli. Sarà annunciata in tale occasione anche l'iniziativa fogolarista di celebrare la concomitanza delle ricorrenze ottocentenarie della Città di Udine e del Presepe Archetipo, quest'ultimo allegoria sociale e domestica di una città e di un mondo ideali alberganti nei cuori dell'Umanità. Al tradizionale momento cattolico potranno seguire ovviamente, in piazza, espressioni delle altre confessioni e fedi degli udinesi di oggi.

Miti democratici e resistenziali...

Alle ore 12:00, presso l'adiacente "Lanterna di Diogene", artistica ghiera quattrocentesca evocante la civiltà greca, madre d'Europa, e nello specifico, secondo il grande Cavalcaselle, un particolare monumento ateniese, avrà luogo il saluto delle rappresentanze istituzionali e sociali convenute, cui seguirà il pregnante momento degli omaggi a Udine "Atene del Friuli" e "Nuova Aquileia" con dediche popolari deposte tradizionalmente dai Vigili del Fuoco presso la cisterna e la colonna forensi del Mercatonuovo, elette, l'una, a "riferimento alla democratica città di Pericle, di cui fu emulo, in un certo modo, il capoluogo del Friuli Storico, capitale regionale in passato della partecipazione popolare attraverso istituti di democrazia diretta come l'Arengo del Patriarca Bertrando"; l'altra, ad "allegoria dei valori civici 'aquileiesi' di rifugio e baluardo delle genti, di civiltà contro la barbarie: 'Maria Fortitudo' s'è laicamente ribattezzata l'effigie mariana campeggiante in cima al manufatto e recante in mano un turrito castello, anche metafora della Fortezza ossia della nota virtù di resistenza davvero irriducibile di cui gli aquileiesi prima e gli udinesi poi, pur insieme agli altri friulani, dovettero a vantarsi da tempi remoti facendone gloria identitaria distintiva. Ne seppero qualcosa già Massimino il Trace e Giuliano l'Apostata!" ricorda Travain. Alla Lanterna, inoltre, come tradizione oramai, il cameraro presidente dell'autoriconvocato Arengo cittadino ossia dell'Assemblea popolare spontanea della città, prof.ssa Renata Capria D'Aronco, espressione massima del civismo udinese, solennemente annuncerà alla cittadinanza la prossima riunione del civico consesso partecipativo, l'unico in città, che avrà luogo, ospite dell'Ateneo friulano, a Palazzo di Polcenigo Garzolini di Toppo Wassermann nella scadenza tradizionale di San Michele Arcangelo, ossia lungo tutta la giornata del 29 settembre 2023.

Omaggio filiale a matrici gloriose...

Alle ore 12:45, di fronte alla Cappella della Pietà, in Via Mercatovecchio 16, sacello barocco affacciato al primo pomerio della città medievale, è previsto un "omaggio civico al Padre della patria cittadina", il patriarca Bertoldo di Andechs-Merania (1180? † 1251), mentre, a seguire, alle ore 13:00, davanti a Casa Colmalisio, al numero 19 di Mercatovecchio, la più antica abitazione attestata del primo foro cittadino udinese, si prevedono gli "onori civici all'aquila 'giovia' e 'marciana' di Aquileia ovvero all'Insegna della città matrice di Udine e prima metropoli della Mitteleuropa": un gesto sociale di rispetto e affetto nei confronti del "simbolo supremo e affratellante, senz'altro inclusivo su varia e vasta scala, costituito dal 'signum' aquileiese, all'origine anche delle bandiere del Friuli e della Regione, dei tanti vessilli locali del cuore che in diversi frangenti appaiono ai balconi e sui tetti delle case in particolare dei friulani d'oggi. Non si tratta affatto di un grifone, come erroneamente alle volte si spaccia, bensì dell'Aquila di Zeus, divenuta poi persino di San Marco prima che Venezia, in un certo qual modo, imponesse il Leone all'Evangelista!". Così Travain, nel 2021 autore del primo studio organico inerente all'insegna aquileiese/friulana, pubblicato dal Comune di Moruzzo, patria dell'ultimo eroico alfiere del Patriarcato.

Programma aperto e partecipato...

Questo il programma antimeridiano del 13 settembre 2023 come strutturato dai fogolaristi udinesi. Campo libero per il pomeriggio e per la serata, affidati alla fantasia e alla libera iniziativa soprattutto di cittadini, commercianti ed esercenti. Già si profilano belle idee e proposte interessanti di cui si darà nota. Sino a dicembre, quindi a fine anno, come riportato nelle locandine e nei depliant, "Sino a San Silvestro 2023, cittadini, operatori economici, formazioni sociali e istituzioni, sono esortati, dunque, a realizzare od organizzare qualcosa di... bello, sotto propria responsabilità ed in base alle proprie possibilità, per celebrare l'ottavo centenario di una cittadinanza che si auspica possa ridivenire ovvero reinventarsi comunità autentica, affiatata e forte, libera e orgogliosa, inclusiva e solidale: un popolo che conti in una città che conti ed in cui sia piacevole abitare!". E ancora: "Si sollecita quanto meno ad esporre, alla finestra o in vetrina, i colori civici udinesi bianconeri: siano il segno del nostro affetto per la città che ci unisce e affratella, gesto di amicizia tra concittadini di oggi ed ossequio ad una lunga storia da non svalutare nel cuore del Friuli e al crocevia d'Europa, in capo all'Adriatico e al Mediterraneo!".

Senso ed orgoglio di un "di bessôi" civico...

Un primo richiamo all'iniziativa spontanea, punto d'onore tradizionale del civismo, era stato lanciato già a giugno, datato la Notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24, arcaica scadenza variamente benaugurale. Eccone, quindi, rinnovato il testo, nella versione italiana (ve ne era ovviamente anche una in friulano), sotto il titolo di "Appello alla civica mobilitazione culturale per gli otto secoli della Città di Udine 1223-2023". E si scriveva rivolgendosi a "Udinesi, friulani, amici della capitale del Friuli storico!": "Ottocento anni or sono, il 13 settembre 1223, il patriarca-principe aquileiese Bertoldo di Andechs riconosceva diritti di mercato al piccolo borgo allora compreso tra il castello e il villaggio di Udine. Da quel borgo, cresciuto ed espansosi, deriva oggi istituzionalmente la Città di Udine. Auspice il movimento culturale locale Academie dal Friûl - Fogolâr Civic, l'anniversario di quel fatto storico, dal 2001, viene celebrato popolarmente come Compleanno della Città. Ora, ad otto secoli da quella vicenda, innanzitutto ci si appella all'iniziativa libera della cittadinanza, oltreché all'impegno delle Istituzioni, affinché davvero ricorrenza simile sia celebrata adeguatamente ed in termini utili alla comunità. Dunque, agli udinesi, ai friulani tutti, vecchi e nuovi, in patria e nel mondo; agli amici che questa città senz'altro raccoglie ad ogni latitudine, un invito caloroso a condividere – liberamente e liberalmente – un gesto, una dedica, anzi mille dediche, le più varie, le più affettuose, per gli otto secoli della comunità cittadina che ambì ad essere Nuova Aquileia e democratica Atene del Friuli!". Con 'Un mandi di cûr'! a firma immancabile del prof. Alberto Travain quale presidente del vecchio Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" e del più ampio Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic". Già il 4 maggio, però, in occasione della "Joibe des Fritulis", il Calendimaggio storico locale, i fogolaristi si erano radunati al Parco del Cormor per intitolare un albero al Patriarca fondatore, otto secoli or sono, della città-mercato.

E il Comune di Udine? E l'associazionismo?

"Interpellati ufficialmente sin da giugno – racconta Travain –, con la nostra disponibilità a momenti interlocutori costruttivi, i nostri Amministratori municipali – ci si era rivolti, nello specifico, per rispettiva competenza, agli assessori Marchiol, Pirone, Toffano e Venanzi – non hanno, nei fatti, dato alcun riscontro. Abbiamo comunque invitato il Sindaco ed il Gonfalone della Città, presenze resesi tradizionali sotto l'Amministrazione Honsell. Inviteremo tutti i Consiglieri come gesto di cortesia. Non saremo senz'altro noi a mancare di urbanità, in ogni caso ferma restando l'impronta spontanea delle rimembranze, tratto caratteristico dell'iniziativa del 'Compleanno della Città' sin dai suoi albori oltre un ventennio fa. E ci auguriamo che anche tanto vario associazionismo venga a rendere omaggio a questi otto secoli di storia cittadina e a quel Gonfalone di Aquileia Madre che idealmente incarna, senza tronfie retoriche, il vissuto, l'esperienza umana, di chi ci ha preceduti in questo angolo di mondo al crocevia d'Europa e non solamente!".

"Isopoliteia"?

Così riportano le locandine ed i depliant dell'iniziativa: "...[Bertoldus patriarcha] Aquileiensem civitatem… cum Utinati adeo coniunxit, ut utriusque censeretur civis, qui alterius esset, ac deinceps utrique communibus privilegiis gauderent… Ideoque in obsignatorio Utinensis reipublicae adhuc excisum legitur: Est Aquileiensis fides haec urbs Utinensis…" specificando trattarsi di citazione dai "Commentarii Aquileienses" di Giovanni Candido, del 1521, In italiano ciò significherebbe che il Patriarca Bertoldo "congiunse con Udine la città di Aquileia… e volle che chi era cittadino dell'una lo fosse anche dell'altra e che per il futuro esse condividessero i rispettivi privilegi… Perciò nel sigillo della repubblica di Udine si legge ancora scolpito: Questa città di Udine è (od emula) la fede di Aquileia…". "Risalente o meno al tempo di Bertoldo di Andechs e rinnovata comunque nel 1495, tra il capoluogo friulano e l'antica metropoli alpino-adriatica – ricorda Travain – dovette esistere davvero anche una sorta di patto gemellare, un gemellaggio 'serio' per così dire, giuridico e politico, sul quale senz'altro andremo a riflettere e dal quale trarremo, come civisti, ispirazione innovativa utile all'attualità. Per tutto ciò confidiamo almeno nell'attenzione e nella condivisione del Primo Cittadino aquileiese, Zorino, che ci pare sinceramente sensibile a certi temi!". Così il presidente dei fogolaristi udinesi.   



Fogolâr Civic
Tutti i diritti riservati 2023
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia