Fiori sulle mura di Udine per ricordare chi le difese

27.10.2024

Venticinquesima edizione di un rito civista nato a cavallo di due millenni in seno al mondo culturale dell'antico capoluogo del Friuli. L'ideatore prof. Travain: "Si rinnova un ponte di comunione tra generazioni ed epoche!".

La fogolarista "Fieste dal Sitadin", che da decenni si celebra, a Udine, a ridosso del 29 settembre, San Michele Arcangelo e giorno dell'Arengo, a promozione delle locali virtù civiche, quest'anno 2024 si è svolta il 27 ottobre, compleanno del maestro udinese del Rinascimento, il "Ricamador" o Giovanni da Udine (1487†1561), uno dei cittadini storicamente più eccelsi in una delle epoche culturali più eccelse della storia d'Italia e d'Europa. Si è ripetuto per la venticinquesima volta, dal 2000 ad oggi, l'omaggio ai "boni cives" combattenti e caduti nella difesa della città attraverso i secoli, con appensione di cinque dediche floreali lungo il perimetro delle mura interne, in corrispondenza dei cinque Quintieri della Udine bassomedievale. Dunque, civica staffetta ciclistica, guidata dal presidente del Fogolâr Civic e Cancelliere dell'Arengo cittadino, prof. Alberto Travain, ideatore dell'iniziativa, seguito dal deputato arengario all'Identità civica, l'artista sig. Pietro Maria Crestan, ha ripetuto l'itinerario di sempre: Porta Manin, per l'omaggio ai caduti del quintiere di Mercatovecchio con Pracchiuso; il ponte dei Gorghi, per i valorosi del quintiere di Borgo Aquileia con Porta Ronchi; Riva di Grazzano, a ricordo dei difensori del quintiere di Borgo Grazzano con Porta Cussignacco e Poscolle; Piazza del Pollame, per i combattenti del centrale quintiere di Mercatonuovo; Largo Antonini per i bravi cittadini del quintiere di Borgo Gemona con tutti i Borghi Superiori. Alla partenza, saluto del cameraro presidente dell'Arengo udinese prof.ssa Renata Capria D'Aronco, presente insieme ai consiglieri dei rioni arengari sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Renata Marcuzzi e sig.ra Paola Taglialegne oltre alla decana fogolarista sig.ra Milvia Cuttini. "Si ripete un gesto, una testimonianza di affetto vivo per un passato cui il ricordo dona forma di umana immortalità. Un filo ideale lega chi c'era, chi c'è e chi sarà in una Udine eterna, metafisica, focolare trascendente che include attorno ad una vicenda di comunità da custodire e promuovere!": così il prof. Travain. "Concordo grata con questa visione esistenziale del senso della Storia, senza il quale non v'è futuro cosciente!" ha detto la prof.ssa D'Aronco.



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