Il mito civico del Patriarca Bertrando affidato ai giovani

Raduno dei "reduci" dell'ultratrentennale movimento culturale civista bertrandiano a Udine attorno all'urna del patriarca medievale che ancora rappresenta un mito locale di riscatto da mille tirannidi incombenti sulle teste dei cittadini. Il promotore storico prof. Travain: "I giovani sono senz'altro l'unica speranza per il futuro di un ideale. Non si affievolisca la nostra fiamma sino a che non abbia passato il testimone!".
"Una leggenda che Chiesa, politica, Istituzioni nonché il bel mondo della cultura ufficiale hanno variamente cercato di disinnescare, neutralizzare, ridurre a museo, rievocazione storica, mostra, convegno, pubblicazione, natura morta... Bertrando a fatica è tornato alla ribalta in Età Contemporanea come eroe sociale a Udine, degno di puntuale commemorazione. Non vi era cenno di memoria civica del personaggio quando iniziai, nel '91, a promuovere celebrazioni laiche popolari spontanee dedicate suo ricordo!". Come un fiume in piena, il prof. Alberto Travain, leader del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e del Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl", ha ripercorso le tappe salienti dell'ultratrentennale testimonianza sua e dei suoi sodalizi a rinnovamento del mito sociale di Bertrando in seno alla realtà udinese, friulana e mitteleuropea di oggi. Sono sfilati, nel suo discorso, momenti epici come la proclamazione, in Comune, di Bertrando quale Patrono Civile di Udine nel 2001 (mozione a firma della consigliera dott.ssa Marisanta di Prampero de Carvalho), proclamazione passata a Statuto vent'anni dopo, grazie ai buoni uffici dell'amministratrice prof.ssa Elisabetta Marioni; e poi, nel 2015, l'"autoriconvocazione" dell'Arengo popolare cittadino, fondazione democratica di tradizione bertrandiana; e ancora, il coinvolgimento delle scuole, estemporaneo ma significativo. E proprio dei ragazzi della sua scuola il professore ha parlato infine, nello specifico, riferendo il caso di una Codroipo, snodo strategico sul Tagliamento conteso tra il Patriarcato di Aquileia e la Contea di Gorizia. Le scolaresche codroipesi di Travain hanno deliberato nelle assemblee delle rispettive "nationes" studentesche di non omaggiare Bertrando cadendo nella trappola dell'antico pievano locale, Corrado Fondani, un cividalese, nemico giurato del Patriarca, quinta colonna dei Conti goriziani che aizzarono i villici di Codroipo alla rivolta armata contro l'infeudazione della località al fedelissimo capitano patriarchino Federico Savorgnan. Solo la "natio" delle frazioni in una delle classi del professore ha giudicato Bertrando degno di commemorazione. A quel punto, le minoranze bertrandiane nelle singole classi hanno serrato i ranghi e costituito autonome confraternite culturali a promozione della figura di Bertrando come fautore degli studi, della giustizia e difensore della contrada codroipese al quadrivio della Patria del Friuli! Dopo Travain, hanno preso la parola le benemerite dott.ssa de Carvalho e prof.ssa Marioni. Per l'Arengo udinese ha parlato la prof.ssa Renata Capria D'Aronco, accompagnata dal procuratore arengario dott.ssa Maria Luisa Ranzato e dalle consigliere quinterali maestra Manuela Bondio e sig.ra Marisa Celotti. Presente, figura storica, il prof. Pietro Enrico di Prampero, scienziato di calibro internazionale, nobile friulano nel cui nome di battesimo ritorna quello stesso di Bertrando, a testimonianza dell'estraneità del suo ramo gentilizio alla congiura politica che nel 1350 determinò l'assassinio del vescovo-principe: sua la prima rosa deposta dai cittadini udinesi nel giorno anniversario del 6 giugno. Travain ha riservato i suoi strali innanzitutto alla Città di Udine - al suo Comune - "rea" per due volte di aver offeso il movimento promotore storico del Patrono Civile escludendolo dalle commorazioni ufficiali: "Un'offesa indelebile ed insuperabile che legittimamente non perdoneremo. La Città, negli ultimi due anni e sotto amministrazioni formalmente di segno opposto, ha irriso, così, apertamente, il nostro pionieristico impegno civico-culturale. Troveremo le forme per ripagarla! Il Comune irride ora anche Bertrando stesso giungendo al suo anniversario senza prevederne commemorazioni. La Chiesa udinese, invece, presenta stancamente libri sulle tessiture del corredo funebre bertrandiano ed officia meccanicamente messe evitando rapporti con l'attualità civile. La leggenda contemporanea di Bertrando viene generalmente anestetizzata, censurata, irrisa o ignorata. Infatti, le potenzialità socioculturali di ricaduta odierna della proclamazione di un Patrono Civile non hanno sinora trovato adeguati interlocutori ed interpreti istituzionali capaci d'iniziativa reiterata e coerente. Il caso meritorio e abortito dell'assessore prof.ssa Marioni, che, unica, si spese, abbandonata dai suoi, per sostenere una riflessione anche scolastica intorno al messaggio odierno dell'esempio bertrandiano in termini di buon governo, caso che coinvolse e mobilitò nel 2022 il locale Consiglio Comunale de Ragazzi, resta isolato. Eppure il riscontri studenteschi sul tema sono sempre risultati costruttivi ed interessanti, quando possibili, nonostante varie difficoltà d'interlocuzione tra promotori e realtà scolastiche! Saranno forse gli studenti, le scolaresche, a rivitalizzare e modernizzare il mito di Bertrando, battagliero tutore degli oppressi, fustigatore e vittima dei tiranni, padre degli studi in Friuli e nell'Europa Centrale nonché della più ampia partecipazione democratica della storia locale udinese? Non facile a credersi ma potrebbe essere proprio così se nelle scuole avessimo interlocutori davvero motivati e costruttivi. Abbiamo visto in questi anni ripetersi, grazie a noi soltanto, il gesto dell'antico omaggio floreale giovanile a Bertrando: la nuova Udine, il nuovo Friuli, primavera di comunità ricompattata attorno al mito di una radice positiva remota costituita, tra l'altro, da un grande straniero sacrificatosi per il Bene del territorio! C'è bisogno di continuare ma di puntare sul futuro, sui giovani. Chi lo può fare, lo fa davvero? Saremo pungolo". Così, il prof. Travain, presso l'urna del patriarca Bertrando omaggiata dai fiori del miglior civismo udinese e friulano: registrati i nomi del "Parlament Culturâl de Patrie dal Friûl", dell'"Union Furlans di Udin", dell'"Academie dal Friûl", del "Fogolâr Civic" e di "Fogolâr Poltic / Europa Aquileiensis", del Comiteladini o "Comitato per l'ambiente e i diritti dei cittadini del Friuli Venezia Giulia", del Coordinamento Civico Udinese "Borgo Stazione" e dei sodalizi rionali storici dei borghi "Cascanan", Cividale e San Pietro. Presente anche la dedica spontanea di scolaresche e docenti di Codroipo al tutore degli studi, del diritto e della località tilaventina. Suggestivo il grande stendardo dell'Arengo udinese riformato, ornato da cinque rose rosse in corrispondenza dei quintieri storici cittadini.