"La vicenda di Bertrando insegna che chi vuole chiarezza porta scompiglio!"

Il mito spirituale e sociale del grande patriarca aquileiese assassinato alla Richinvelda il 6 giugno 1350 riparte dalla Croce di Bonavilla, "Richinvelda udinese", per riproporsi al Friuli intero e alla Mitteleuropa.
Sabato 1° giugno 2024, il Comune di Martignacco con in testa il sindaco dott. Mauro Delendi, "deus ex machina" il consigliere sig. Stefano Buongiorno, ha onorato la memoria del patriarca di Aquileia Bertrando di Saint Geniès presso la storica Croce di Bonavilla ("Crôs di Cjasemate"), cimelio legato alla vicenda e al mito del grande pastore e principe aquileiese. Chiamato a parlare del personaggio, della sua vicenda e della sua leggenda, il suo massimo promotore socioculturale contemporaneo: l'udinese prof. Alberto Travain, alla cui iniziativa la città di Udine deve, tra l'altro, nel 2001, l'eccezionale proclamazione di Bertrando a patrono laico della comunità (mozione di Prampero de Carvalho), unico caso nell'orbe cattolico, e anche la ricostituzione dell'Arengo, l'assemblea civica partecipativa locale bertrandiana. Travain, oltretutto ideatore storico della grande rievocazione di Bonavilla del 1999, ha parlato in friulano, ricordando il circolo universitario friulanista, l'"Academie dal Friûl", che, dagli Anni '90, fu il più tenace propugnatore e riformatore moderno del mito sociale e politico di Bertrando, sodalizio evolutosi poi nel quadro del movimento civista del "Fogolâr Civic". "Se al fos Beltram vuêur darès fastidi a cetancj di lôr che cumò lu celebrin o a fasin fente di celebrâlu. Beltram, di fat, al è liende di ordin cuintri dal disordin. E tal disordin a son chei che a svuacin": dissacratore della comune furbesca retorica anche friulanista oltreché di certo paludato mondo della cultura ufficiale, Travain non ha mancato di lanciare strali anche sugli studiosi che, nella pratica, avrebbero - per mere ragioni stilistiche, poco fondate a suo parere di studioso - additato addirittura come falso storico la celeberrima bandiera patriarcale trecentesca del corredo funebre di Bertrando, "eresia" insinuatasi anche nello stesso apparato didascalico del Museo del Duomo, dove è custodito l'importante cimelio. Il professore ha concluso auspicando uno sforzo comune, inclusivo, non esclusivo come spesso sarebbe stato sinora, per ripensare al luogo ideale, simbolico, di Bonavilla anche in un quadro internazionale laico ricalcante la Mitteleuropa aquileiese ovvero l'antica metropolia del Patriarcato di Aquileia, tra le odierne Svizzera e Ungheria. "Cjasemate e à un valôr dut so: ae Richinvelde e je rivade insom la vite storiche dal grant patriarcje netât di un complot nobiliâr; invezit chi, a Cjasemate, e à tacât la sô liende fantasie di popul, partint di chê de sô muart istesse, fintremai trasferide tun Udin fûr puarte, devant di une crôs di rogazion antighe, ispirazion feconde di liendis tragjichis. Cjasemate e je struc, pivot e sacrari, conclusionâl mitic in mieç des campagnis, de epopee di Beltram su lis puartis di Udin, citât predilete tal so program di guvier dal Friûl e dal Patriarcjât". Ai solleciti del professore a voler farsi carico di una promozione "euroregionale" di Bonavilla come memoriale di uno dei simboli della cultura civile e spirituale storica al crocevia del Continente, il sindaco Delendi ha risposto con sincero entusiasmo, ricordando Bertrando come oggetto già di sue giovanili ricerche scolastiche. Garbata ma perentoria l'omelia del parroco don Luca Calligaro, durante la celebrazione eucaristica, che dal modulo bertrandiano dello scomodo regolatore ostracizzato in quanto portatore di scompiglio nell'utile disordine ha esteso il richiamo al paradigma religioso di un dio ordinatore morale cosmico alquanto scomodo e quindi reietto nell'attualità. Anche don Luca ha sollecitato l'impegno del Sindaco a promozione della "Crôs di Cjasemate", delle memorie e degli ideali bertrandiani richiamati dall'antico simbolo devozionale e cimelio storico. Presenti anche l'assessore comunale dott.ssa Dorota Magdalena Stromidlo; e poi rappresentanze della Pro Loco di Nogaredo di Prato; e poi la decana e l'intendente del movimento Fogolâr Civic ovvero le signore Milvia Cuttini e Marisa Celotti. Sopraggiunto anche il presidente dell'Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane (ARLeF), dott. Eros Cisilino.
