Omaggio civico udinese “laurenziano” alle vittime della Giustizia nella Storia

Nel giorno di San Lorenzo Martire, il civismo fogolarista della Capitale del Friuli Storico ha ripensato a un antico costume di compassione per i condannati e perseguitati dal Potere insediato. Il presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Travain: "Al di sopra di ogni legalità c'è il rispetto dell'Uomo e di ogni essere!".
"Aes vitimis de Justizie che pietât di popul chi e racomandave al martar Laurinç": questa la laconica ma pregnante dedica deposta dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" unitamente al Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" presso la chiesa di San Giacomo a Udine il 10 agosto 2023, nella ricorrenza di San Lorenzo. Infatti, prima che, nel secondo Trecento, venisse edificata quella cappella, doveva sussistere in quel sito un sacello laurenziano affacciato al cosiddetto Campo di Giustizia ovvero il luogo delle esecuzioni disposte dalla legalità insediata, tanto opinabile quanto incombente, ora come allora. Vestale di pietà, il popolo udinese volle che una lampada rimanesse sempre accesa a suffragio delle anime dei giustiziati: criminali comuni, cosiddette streghe, traditori della patria o dei governanti. "La Leç e je simpri la Leç dal plui fuart: ancje in democrazie, indulà che il plui fuart e je la maiorance: ancje nô, in cheste dì, compagn de int di Udin dai timps, o sin chi a manifestâ il nestri dûl pe soference dai condanâts, in particolâr dai perseguitâts dai podês dominants e de lôr coruzion!" ha detto il prof. Alberto Travain, leader dei due sodalizi civisti, alla delegazione sociale raccolta in Piazza Matteotti, attorno al pozzo "Lanterna di Diogene", dove forse si ergevano gli antichi patiboli. Il professore, nella sua allocuzione in friulano, ha ricordato come il Potere legalizzi sempre la sua autorità e la sua volontà sacralizzandone l'ossequio e il rispetto, rendendoli oggettivi, necessari, scontati, anche facendo a pugni con la realtà dei fatti: "Ocjo a no insegnâ a rispietâ la Leç ancje cuant che no merte nissun rispiet ma e à la fuarce di imponisi. Legalitât e jere ancje chê di Hitler, Mussolini e Stalin. E ancje chê di Caife, di Erode e Pilât! La uniche robe che e va rispietade, parsore e cuintri dut, e je la dignitât e il ben di ogni creature. Il rest al è sôl che rapuart di fuarce!". Insomma, San Lorenzo, antico martire vittima della prepotenza dello Stato – si trattava allora dell'Impero romano –, assunto ad Udine come occasione, radicata nella storia locale, per riflettere sull'impegnativo tema del rapporto tra Potere e Giustizia nel passato e nell'attualità. Presenti anche il cameraro dell'Arengo cittadino, prof.ssa Renata Capria D'Aronco; il procuratore arengario dott.ssa Maria Luisa Ranzato e le consigliere quinterali maestra Manuela Bondio e sig.ra Marisa Celotti, oltre alla decana del Fogolâr Civic sig.ra Milvia Cuttini, alla consigliera fogolarista sig.ra Paola Taglialegne e alle simpatizzanti sig.ra Paola Della Vecchia e sig.ra Renata Marcuzzi.