Se i malintenzionati temessero di essere linciati dagli udinesi...

26.06.2024

La reazione di sdegno e il deferente omaggio del Fogolâr Civic all'annuncio della morte del cittadino intervenuto a Udine per fermare una rissa nel Centro Storico. Il coordinatore fogolarista prof. Travain: "Se le Istituzioni non sono in grado di prevenire questi disordini, i cittadini saranno costretti, per forza di cose, a difendersi da soli! La legalità pertanto prevenga la necessità di situazioni estreme! Non dico di arrivare alla Guardia Civica! Utile comunque la promozione culturale di uno spirito solidaristico mobilitativo tra la cittadinanza che sia deterrente contro i delinquenti! Non deve essere facile venire a Udine a far baldoria e danno anche dal Veneto!"

"Ormai è ufficiale: è morto il valoroso cittadino udinese di origine nipponica Shimpei Tominaga, 'colpevole' di aver tentato di sedare una rissa in un Centro di Udine divenuto Far West. Valoroso cittadino ucciso causa pugno e caduta di cui risulta responsabile un giovane manigoldo veneto accompagnato da degni compari delle più varie nazionalità residenti nel Trevigiano. Come mai si viene a Udine a braveggiare? Come mai si viene da oltre Livenza in questa nostra città decaduta eppure viva, animata da tanta bella gente, turisti, viveur, ubriaconi, spacciatori, baby gang e quant'altro? Cosa c'è di così interessante? Cosa c'è veramente da comprare o da vendere? Inutile dire: già ognuno lo sa! Il punto è che se certi malintenzionati temessero - anche certamente senza fondamento - di essere linciati dagli udinesi prima ancora di essere fermati dalle Forze dell'Ordine le cose cambierebbero. Non sto armando nessuno, né istigando, ma solo ragionando su un'ovvietà. Se la cittadinanza di Udine riuscisse davvero a mostrarsi temibile anche a chi pare di non temere per nulla né Stato né leggi, vi sarebbe una dissuasione, diciamo, naturale e i manigoldi verrebbero a Udine mal volentieri. Eh, sì, bisogna dire il vero: fulmineo ma tardo ovvero successivo è stato l'intervento della Forza pubblica nel caso Tominaga. Non è funzionata la prevenzione e non è funzionata la deterrenza. Se ci fosse stato un presidio già sul posto, in divisa, le cose forse non sarebbero andate in quel modo. Non ci sono soldi per un presidio strada per strada? Cosa facciamo, allora? Ribadiamo che i cittadini devono limitarsi a chiamare le Forze dell'Ordine? Questo doveva fare il signor Tominaga? Speriamo che le leggi e le Istituzioni si adeguino alle necessità di sicurezza ed ordine della città di Udine prima che, per difendere concretamente sé stessi, i propri cari e i concittadini, gli udinesi non siano costretti a violare la legalità italiana. Vero è anche che quando una legalità non garantisce vita e sicurezza si delegittima automaticamente. Ce ne freghiamo che in altre terre e città d'Italia le cose, forse, vanno anche peggio! Noi siamo Udine e non vogliamo affatto diventare altro e confrontarci con il peggio! Ca o sin a Udin e o sin in Friûl!". Così si è espresso il coordinatore del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic", l'udinese prof. Alberto Travain, a seguito della morte del "bonus civis", del "buon cittadino" intervenuto a Udine per fermare una rissa in Centro nella notte tra il 21 e il 22 giugno 2024: "Se tutti fossero come il signor Tominaga Udine sarebbe una città esemplare!".



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