Udine ed il suo incompreso "Patrono Civile"...

Dopo la commemorazione ufficiale del Patrono Civile di Udine, Patriarca Bertrando, tenuta dal prof. Ellero, il leader del movimento culturale civista del Fogolâr Civic, primo promotore di quel patronato, si arrende ad una chiaramente mancata comprensione dei connotati e degli orizzonti attualissimi di una tale intitolazione. Travain: "Non mi resta che scrivere per i posteri. Il presente non dà riscontri!".
"Dopo le commemorazioni tenute in Consiglio comunale dal prof. Floramo nel 2022, sotto l'Amministrazione Fontanini; nel 2023 dalla dott.ssa Bertone e nel 2024, oggi, dal prof. Ellero, queste ultime sotto Amministrazione De Toni, sembra evidente ed in modo disarmante come il mondo della cultura 'ufficiale' oltre a quello della politica e delle Istituzioni abbiano capito davvero poco o nulla dell'intrinseco significato e dell'intenzione del titolo stesso di Patrono Civile attribuito nel 2001 dal Comune di Udine al Patriarca Bertrando. A questo punto è inutile parlare ed è inutile anche recriminare. Non capiscono. Si potrebbe pensare, forse, che la stringente attualità del civismo mobilitativo e partecipativo cui storia e leggenda bertrandiane rimandano, per lo meno a Udine, venga evitata per un quieto vivere a tutto vantaggio degli equilibri e degli interessi di chi domina il campo della contemporaneità. Il punto è che troppo poco spazio e troppo poca visibilità hanno avuto, in questi anni, i contenuti, le idee, della civica e laica 'battaglia' per il Patrono Civile di Udine, realtà eccezionale nell'orbe cattolico di tradizione. Un grande lavoro c'è stato da parte dei promotori ma soverchianti sono stati oblio e mistificazione dei significati e degli orizzonti dell'iniziativa. I valori civici partecipativi - eppure nessuno dei tre relatori ufficiali in questi anni in Comune a Udine ha parlato dell'Arengo! - ma prima ancora il principio inclusivo del riconoscimento ad un leader temporale e spirituale del passato, fortemente connotato, di una rappresentatività interculturale, morale, ecumenica, superante gli steccati confessionali che oggi si fanno scusa per dividere i territori. Tolta la 'relatrice" nel 2000-2001 dell'istanza civica da me capeggiata, la consigliera dott.ssa de Carvalho ed i colleghi che l'appoggiarono; tolta, poi, la consigliera ed in seguito assessora prof.ssa Marioni, che riuscì ad inserire a statuto il patronato laico bertrandiano sulla città, mai sentiti questi intellettuali e questi politici nostrani ragionare su questi aspetti ed in questi termini. Un po' il sindaco prof. Honsell, isolatissimo, ma, in genere, lontani anni luce!". Parole amare ma pronunciate con l'autorevolezza di un liberale impegno ultratrentennale indefesso e coerente quelle del prof. Alberto Travain, primo promotore a Udine del culto civico democratico bertrandiano contemporaneo, a margine delle commemorazioni comunali udinesi 2024 di un "Patrono Civile" Bertrando evitanti la matrice civista di una tale intitolazione. "Eppure, per i più va bene così. A questo punto è inutile incrociare le armi, anche solo in senso metaforico. Dovrò arrendermi a scrivere una storia approfondita della vicenda del Patrono Civile, singolare e fors'anche troppo lungimirante pagina della vicenda civica a Udine, in Friuli Venezia Giulia, Italia, Europa, Mondo! Con buona pace di tutti!".